LA COSA GIUSTA (2009)
Sceneggiatura di
Marco Campogiani e Giovanni De Feo
STANZONE "AULA SCOLASTICA" int. giorno
Lo sguardo severo di un ARABO. L’uomo, robusto, sui 50, cammina con calma, controlla attento a destra e sinistra. Incede, mani dietro la schiena, passi cadenzati che riecheggiano nel silenzio quasi assoluto: s'avverte solo un fruscio di fogli e qualche colpo di tosse.
Un giovane poliziotto, capello corto, aggrappato a un piccolo banco, si guarda intorno smarrito, come a cercar salvezza. L'arabo si blocca, lo fulmina con gli occhi.
Il giovane abbassa lo sguardo e torna alle sue carte. L'arabo guarda l'orologio e annuncia:
arabo
(in arabo) “Avete ancora quaranta minuti”
Lo stanzone, ampio e impiegatizio, è vivo della tensione di numerosi candidati seduti ai loro banchi. L'arabo li tiene sott'occhio, si aggira per la stanza, sorvegliando.
Molti sono giovani, alcuni indossano ancora la divisa. Tra loro EUGENIO FUSCO; 28 anni, in divisa, faccia pulita e seria, concentrato, scrive in arabo con precisione.
Poco dietro un collega più anziano, BRUNI, soprappeso, stretto nella sua divisa, si pulisce il sudore dalla fronte, sbuffa. In evidente affanno, tenta di attirare l’attenzione di Eugenio:
BRUNI
(a bassa voce) Fusco! Fusco, la tre b... qual è?
Eugenio non se lo fila, continua a scrivere imperterrito.
Ripassa l’insegnante, Bruni retrocede, non prima d'aver biascicato verso il giovane collega:
Bruni
Che stronzo!
QUESTURA int. giorno
Eugenio aspetta davanti alla macchinetta del caffè.
Getta uno sguardo verso un terzetto di AGENTI PIÙ ANZIANI, tra i quali intravediamo Bruni: i 3 parlottano, scherzano, lanciano occhiate verso Eugenio, se la ridono tra loro
Il caffè arriva. Eugenio fa per avviarsi, ma uno dei veterani – sicuro di sé - gli si rivolge:
agente
Fusco, senti: com’è che si dice, in arabo, “Quand'uno nasce stronzo, ci rimane?”
Gli agenti sorridono. Eugenio rimane imperturbabile.
EUGENIO
Non lo so. Ma ne so un’altra. (“una frase in arabo”).
AGENTE
(stupito) E che vuol dire?
EUGENIO
(serissimo) Vuol dire: “Hai il respiro di un vitellino da latte nelle sere di maggio, quando la luna è calante”
AGENTE
(ridendo, impressionato) Ma davvero?
Eugenio sorride. Li fredda.
EUGENIO
No.
E se ne va, voltando le spalle al gruppetto.
Prende a camminare, una leggera increspatura delle labbra lascia trapelare un sorriso.
SERRA, giovane collega in borghese (jeans, felpetta, un po’ massiccio), gli si accosta, posando amichevolmente un braccio sulle spalle.
SERRA
(a bassa voce) Eugè! Ma che hai combinato con Bruni?
Eugenio
E che ho combinato?
SERRA
È incazzato come una biscia, dice che con te in pattuglia non ci vuole tornare mai più.
Eugenio
Quello è come un ragazzino. Prima non studia, poi sfotte perché studio troppo, e all’esame vuole pure copiare!
SERRA
Eugenio, hai ragione, ma lo sai Bruni com’è fatto: finché non lo fanno vice ispettore c’ha il sangue amaro.
EUGENIO
È fatto che le cose non me le dice mai in faccia. Pure tu però, Francesco; che gli fai, da messaggero?
serra
Ma no, lo dico per te, è che mi dispiace vedervi litigare.
eugenio
Tanto di tornare in pattuglia se ne parla tra un mese.
Mi hanno rinviato l’appello.
UFFICIO PASSAPORTI, int. giorno
Entrano in ufficio. Eugenio si avvia alla scrivania prendendo dei fogli da bollare.
serra
Peccato. S’era già organizzato un torneo di calcetto con Gestenari, Lalli, Arrafico...
eugenio
Vabbè, ma posso venire pure se sto qua ai passaporti, no?
serra
Il commissario lo sai com’è: fa giocare solo quelli di pattuglia, inflessibile Già ha diramato le convocazioni.
Bruni s’affaccia alla porta dell’ufficio, li interrompe.
Bruni
Fusco: il questore ti vuole vedere. Subito.
Eugenio si blocca. Bruni s'allontana in corridoio con un sorriso strafottente.
eugenio
Ecco! Hai visto? Non ha perso tempo.
serra
E che sarà mai! Magari è una promozione, i risultati dell’esame di Arabo…
eugenio
E me li dice il questore? No, è per ‘sta cosa di Bruni, lo sento. (pausa). Vedrai che con una scusa mi sospende i permessi per gli esami.
Eugenio richiude una pratica e la sbatte sulle altre. Serra sorride all’amico.
serra
Senti Eugenio: invece di farti le seghe mentali, perché non vai su e vedi che vuole?
eugenio
(pausa) Ok.
UFFICIO DEL QUESTORE, Int. giorno
Il QUESTORE - autorevole, giacca e cravatta - sfoglia una cartellina, poi allunga una grande foto dall’altra parte della scrivania, ad Eugenio, aprendosi in un sorriso.
E’ la doppia foto - di fronte e di profilo - di un uomo sui 35/40 anni, la barba corta.
questore (off)
Lei avrà già sentito parlare di Khalid… Khalid Amrazel.
Eugenio è a disagio; osserva attentamente la foto.
eugenio
L'arabo. Quello dentro per aver aiutato due guerriglieri Iraqeni a rimpatriare.
questore
Il terrorista. Ora un giudice sta per scarcerarlo. Torna libero. Ma noi sappiamo che è terrorista, o amico di terroristi: ad Amburgo, dove viveva prima di venire qua, era in contatto con la cellula di Al Qaeda che poi ha tirato giù le torri gemelle. Qui ci sono le foto, e tutti gli altri dettagli, poi li vedrà..
eugenio
Come: “li vedrò”?
questore
Abbiamo avuto, diciamo 'in anticipo', i suoi punteggi. Di quelli con il suo livello di anzianità, lei è il migliore.
EUGENIO
Beh (lusingato) è solo un esame di lingua, sono appena al secondo livello.
questore
Sì, ma non è solo quello, Fusco: lei sono cinque anni che è qui. Ai servizi investigativi: tre retate antidroga, diversi arresti nell’antirapina (pausa) Soprattutto, sappiamo che già da tempo desidera lavorare all'antiterrorismo.
Eugenio lo fissa, annuisce.
EUGENIO
Certo. E in cosa consiste l'operazione?
questore
Sorveglianza, pedinamenti, intercettazioni: niente che lei non abbia già fatto. Bene. Naturalmente sarà affiancato da agenti con più esperienza. Farà coppia con Monti... Duccio Monti, l'ispettore, lo conosce no?
Eugenio
No, non mi sembra.
questore
(pausa) Ma la vedo perplesso Fusco, c’è forse qualcosa che vuole dirmi?
eugenio
Ma no, è che mi coglie un po’ alla sprovvista. È vero che ci terrei, ma...
questore
Ma?
EUGENIO
È solo che, con tutto rispetto, sono a 2 esami dalla laurea, l’anno prossimo ci sarebbe il concorso per commissario -
questore
Certo. Ma vede, Fusco: le lauree si fa sempre in tempo a prenderle. Però, nel nostro lavoro, lei già lo sa, conta sopratutto quello che ci si guadagna sul campo. Se poi a ciò si aggiungono i “pezzi di carta”, tanto meglio. (pausa) Lo consideri anche un modo per metterla alla prova.
Il questore gli sorride. Eugenio si passa una mano sul volto, abbassa lo sguardo, riflettendo.
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